UNA SCUOLA A MISURA DEI SOGNI

4 Gennaio 2021

L’avventura educativa di Giuseppe Paschetto

“Facciano dunque scuola, non c’è niente di più bello al mondo!”

L’invito di Charles Peguy ritorna prepotentemente alla mente al termine della lettura del bellissimo saggio di Giuseppe Paschetto “Una scuola a misura dei sogni” (ed. Vallardi).

Non sembra un caso se questo libro esce alla fine di un anno dominato da un virus che al di là dei danni e del caos ha fatto rinascere in molti la nostalgia della scuola, quella vera, con i silenzi e il baccano degli allievi nelle classi e sui corridoi, i dialoghi, gli imprevisti, le meraviglie e le battaglie che ogni mattinata riserva a chi fa questo mestiere (il più bello del mondo, appunto).

“In presenza”, “a distanza” … se ne è molto parlato, come mai prima d’ora.

Ecco, tutto si può dire della scuola raccontata da Giuseppe Paschetto, meno che si tratti di una scuola che vuole mantenere la distanza dagli allievi, dalla loro umanità, diversità, esperienza di vita.

Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere Giuseppe Paschetto. Due anni fa l’avevo invitato come relatore ad un seminario organizzato nella mia Scuola Professionale di Valdobbiadene. Come a volte accade nella vita sono bastate poche ore per vedersi schiudere davanti le porte di quell’ascensore che conduce al fondo dell’animo di chi si incontra, su quella soglia in cui si percepisce come amico una persona che fino a qualche ora prima nemmeno si conosceva. Ho poi avuto modo di visitare la scuola di Mosso. Entrambi questi incontri li ho rivissuti nella lettura di queste pagine, un percorso ricco di vita, di nomi, di date, di avventure, lontano anni luce da quella inevitabile pesantezza che di solito hanno i saggi sulla didattica e sulle dinamiche scolastiche.

Un saggio dove sembra di sentire il vociare degli alunni, mentre osservano stupiti le ‘magie’ del loro professore di scienze e matematica, che mischia la pasticceria con la geologia, che dai suoi allievi solo voti positivi, che svuota le aule dalle cattedre e ti porta e ti fa giocare con il Pi greco. Un libro che ti trascina con entusiasmo che deborda dalle pagine e ti racconta le innumerevoli uscite dalla scuola su sentieri impervi sulle montagne, tra boschi, torrenti e, subito dopo, voli intercontinentali, fino in Tibet, o in Nuova Zelanda.

Pagina dopo pagina l’autore fa entrare il lettore in quel sogno che è diventato realtà, il sogno di “una scuola come dovrebbe essere, una straordinaria opportunità per la vita degli allievi, un’opportunità che alla maggior parte dei bambini e dei ragazzi del mondo è preclusa a causa di guerre, miseria e conflitti sociali”.

Di tutte le esperienze, i tentativi e le perle presenti nel saggio mi permetto di citare un’intuizione che ritroviamo a pag. 22-23.

“Quella che ho in mente è una scuola in cui lezioni, progetti, uscite,” divengano “elementi inseparabili di un unico processo educativo, in cui tutte le attività si miscelano in modo armonico nel processo di crescita culturale ed educativa degli studenti.” (Dove) “la scuola non dovrebbe essere percepita dagli alunni come una cosa a sé, ma come una seconda casa.”

Giuseppe Paschetto mi sembra tocchi qui uno snodo deciso, ovvero l’urgenza che il processo educativo si svolga in unità con l’esperienza umana e sociale degli allievi. Non la scuola come una delle sezioni della vita, distaccata da ciò che accade nei momenti di svago, in famiglia, nello sport, negli affetti, ma un luogo di incontro in cui tutte le vicende della vita siano aiutate a diventare esperienza umana e crescita culturale in un appassionante dialogo con i grandi del passato, con la storia, la scienza, la letteratura, ma anche, e a volte soprattutto, con i compagni di banco e i docenti.

E’ questo percorso che trabocca dalle pagine del saggio di Paschetto, con una passione e un entusiasmo che travalica anche eventuali differenze ideologiche per indicare una strada possibile, non un’utopia, ma una scuola che può esistere davvero.

“L’insegnamento può elevarsi a opera d’arte.” Dove arte è “tutto ciò che si svincola dalla banalità, se arte è ciò che emoziona in cui si intuisce il senso del bello.”

Grazie Giuseppe.

Sta per suonare la campanella del riavvio delle lezioni.

Su, andiamo, vien voglia di tornare a scuola.

UNA SCUOLA A MISURA DEI SOGNI

Giuseppe Paschetto – Ed. Vallardi – pp. 215 – € 15.90

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